Il diavolo all'opera by Massimo Padalino;

Il diavolo all'opera by Massimo Padalino;

autore:Massimo Padalino; [Padalino;, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: edigita
pubblicato: 2023-08-18T22:00:00+00:00


HARRISON BIRTWISTLE – IL MINOTAURO

Prima rappresentazione: 2008

L’inferno è un labirinto di (sp)e(c)chi

C’era una volta una creatura per metà uomo e per metà toro, che non era uomo e non era bestia, e che pur innocente d’ogni peccato, come un reo confesso fu da tutti trattata…

L’essere che Pasifae, la figlia del dio Sole, aveva partorito dopo che, rinchiusa per suo desiderio in una finta vacca, era stata montata da un bianco toro consacrato a Poseidone, si trovò, dopo lunghi anni d’un sonno confuso, durante i quali era cresciuto in una stalla fra le vacche, trascinato laddentro dai servi di Minosse, che avevano formato lunghe catene per non perdersi sul pavimento del labirinto che era stato costruito da Dedalo per proteggere gli uomini da quell’essere e l’essere dagli uomini, d’un impianto cioè da cui nessuno che vi si fosse inoltrato trovava più la via d’uscita e le cui innumerevoli intricate pareti erano di specchi, tanto che l’essere stava accovacciato non solo di fronte alla sua immagine, ma anche all’immagine delle sue immagini: vide davanti a sé un’infinità di esseri fatti com’era lui, e come si girò per non vederli più, un’altra infinità di esseri uguali a lui. Si trovava in un mondo pieno di esseri accovacciati senza sapere che quell’essere era lui. Era come paralizzato.

… perché quell’essere ibrido e sfortunato è il famoso Minotauro, che all’interno dell’altrettanto famoso labirinto fu relegato, e come una fiera da circo fu da ognuno considerato. O forse no: infatti il passo testé citato è un estratto del fondamentale racconto dello scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt, che ha per titolo Minotaurus. Eine Ballade, ed è stato pubblicato nel lontano 1985, col preciso intento di dimostrare la seguente tesi: no, l’uomo-bestia da tutti disprezzato, non è il carnefice bensì la vittima. E qui, scatta la domanda: ma di preciso perché questo mostro mitologico c’ha la fama di killer sanguinario, e poi perché uno scrittore stimato e riverito s’è messo in testa di riabilitarne la diabolica reputazione? A tutte queste domande c’è ovviamente una risposta sensata. Abbiate pazienza e la troveremo: tutto iniziò con Zeus, che sotto forma di toro rapì la principessa fenicia Europa, dal cui grembo nacquero Minosse, Radamanto e Sarpedonte. Poi Europa fu portata a Creta e lì sposò Asterio, re dell’isola, che adottò i tre figli della donna e li nominò suoi eredi. Sicché, alla morte di Asterio, uno solo di loro sarebbe salito al trono. Fu allora che Minosse, senza dubbio il più sveglio della nidiata, si mise in testa di invocare l’intervento divino. Mossa in programma: ottenere un cenno d’assenso ai suoi piani mortali, da parte di Poseidone, il re del mare, tutto lì. Poseidone accoglie la prece, ma forse si lascia un tantinello prendere la mano; tipo che fa emergere un bel toro bianco dalle onde spumanti del mare, assieme alla promessa che quel superbo esemplare di candido bovino maschio fosse poi sacrificato da chi l’aveva richiesto a chi lo aveva donato. Minosse è soddisfatto; ora ha la prova provata che gli dei sono dalla sua parte e che il trono vacante sarà suo.



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